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La 125 migliora costantemente e nel 1951 viene presentata una nuova versione che presenta l’ eliminazione del cambio a bacchetta, adottando un comando che migliora decisamente la guida e la manovrabilità del cambio per mezzo di cavi. Viene inserito un nuovo devoluti di colore grigio con coperchio cromato e un ammortizzatore che affianca la molla elicoidale nella sospensione anteriore che garantisce una migliore tenuta di strada e un maggiore confort. Vengono inseriti sei nuovi semigusci elastici che riducono le vibrazioni del manubrio. Viene adottato un nuovo rubinetto con decantatore. Il carburatore e un Dell’orto TA 17 B. Esteticamente il fanale posteriore diventa rettangolare, la sella viene dotata di imbottitura e di una copertura verde scuro, la pedana viene allungata di 10 cm per migliorare il confort del passeggero, la pedivella di avviamento e in alluminio, lucidata a specchio e presenta un gommino cilindrico all’ estremità e il terminale di scarico e a destra nella prima serie e a sinistra nelle successive.
Il modello del 1953 e il primo che presenta un motore dotato di luci incrociate e chiamato quadro. Viene modificato il cambio con ingranaggi più robusti e una crociera di maggiori dimensioni e monta un albero motore a volani pieni. Il carburatore e un Dell’orto 18 C. L’ accensione e dotata di un nuovo statore e volano e soprattutto e dotata di nuovi contatti facilmente registrabili. Esteticamente questa vespa presenta un cofano destro senza l’ apertura in corrispondenza della ventola di raffreddamento, offrendo una linea più pulita. Le scocche e il parafango sono in alluminio. Viene montato un faro con diametro 105 mm anziché 95 mm. Il copri ventola presenta una nuova linea ed e in tinta con la carrozzeria e il nuovo copri cilindro in alluminio e più aerodinamico. La pedana presenta nove strisce gommate. La marmitta ha il tubo di scarico dalla parte sinistra. La versione VM2T è equipaggiata con un nuovo impianto elettrico conforme al nuovo codice della strada.
E una versione economica, perché e diventato più importante il modello 150.
La sella e più piccola come quella della “ U ” , la pedana presenta sette strisce gommate senza i profili centrali delle pedane di destra e sinistra, il portapacchi ha un nuovo disegno, il copri ventola negli ultimi esemplari e a forma di “ Y ” . L’ ammortizzatore posteriore ha la molla elicoidale biconica come quello della 150, il cavalletto non ha più le scarpette in gomma ma ha una piega a L , La pedivella della messa in moto e il pedale del freno sono in alluminio grezzo e presentano una griglia antiscivolo. Le scocche e il parafango sono in lamiera. Non c’è il coprimozzo anteriore. La scritta Vespa e verniciata in verde scuro. Lo scudetto Piaggio e in rilievo e privo della scritta “ Genova ”.
La sigla “ U ” significa Utilitaria ed e un veicolo economico, per ridurre il prezzo la Piaggio elimina l’ ammortizzatore della sospensione anteriore, elimina ogni cromatura, il coperchio del motore viene alleggerito e il parafango anteriore e sagomato sulla piega del tubo di sterzo e offre una linea armonica. Il faro viene collocato sul manubrio anziché sul parafango e questa modifica si rivela un successo e sarà adottata anche sui modelli successivi. I cofani laterali sono fissati con delle viti e le guarnizioni sono a vista. La scritta anteriore e verniciata in verde scuro e non cromata e lo stemma e in ottone stampato verniciato. Il carter motore e creato unicamente per questo modello, invece il cambio, la frizione, lo statore e il volano sono quelli della Vespa 1953.
Cilindro, testa, albero motore copri ventola, copri cilindro e marmitta sono della Vespa 1951. Il rubinetto della benzina e interno. Il gruppo ottico e da 95 mm e ha la ghiera del faro (unico elemento di tutto il veicolo) cromata. Il fanale posteriore e uguale a quello della Vespa 1953. La sella e di colore verde scuro e di piccole dimensioni.
La serie Sport ha numerosi particolari che la rendono molto grintosa. L’ elemento che la contraddistingue è sicuramente il serbatoio maggiorato posizionato dietro la sella, con una forma arrotondata e aerodinamica. Altri dettagli sono il manubrio più stretto, la pedana rialzata, lo sportello del carburatore e bombato, la marmitta e modificata internamente mantenendo lo stesso aspetto eterno di quella di serie. La ruota di scorta e posizionata al centro della pedana. Il carburatore e un Dell’orto SSI 23C.
Il modello Sei Giorni è in assoluto uno dei più significativi dell’intera produzione Vespa. Ricercatissimo dai collezionisti, è stato prodotto in un numero limitato di esemplari, circa 300, destinati alle gare di regolarità. La gara più impegnativa di quegli anni è appunto la “Sei Giorni Internazionale”, e la Piaggio decise di costruire una Vespa appositamente per questa competizione. Il Reparto interviene su numerosi componenti per rendere questa Vespa il più possibile affidabile e robusta in vista di un impegno particolarmente gravoso. Il faro anteriore fu modificato e arretrato per evitare la rottura in caso di cadute.
Tutto il motore è a doppio travaso e luci incrociate, venne decisamente potenziato e consente di passare dai 65 Km/h della versione classica ai 95 Km/h di quella da corsa. Il carburatore, un Dell’Orto SS 23P, venne costruito appositamente per la Sei Giorni. Altri interventi riguardano l’anticipo comandato dal manubrio, la frizione venne rinforzata, il tubo di scarico ha un nuovo disegno e il fissaggio del cilindro al carter con 4 prigionieri anzichè 3. Il cambio rimane a tre velocità, ma con una prima marcia più corta risulta più reattivo ai bassi regimi.
Per quanto riguarda la ciclistica, le modifiche riguardano la stessa carrozzeria, che prevede uno scudo più aerodinamico, la pedana risulta rastremata e rialzata per evitare contatti con il suolo, il cofano destro viene maggiorato per raccogliere il nuovo propulsore. Il mozzo anteriore è rinforzato, il serbatoio acquista una maggior capacità grazie ad un secondo serbatoio posto dietro la sella: questo presenta addirittura una striscia in gommapiuma per consentire al pilota di assumere una posizione più aerodinamica.
Le ruote hanno bulloni di rinforzo e possono montare, secondo la necessità, pneumatici da 8″ oppure 10″. Non mancana la ruota di scorta, in questo modello doppia, posizionata in verticale al centro della pedana. I pneumatici sono a tele rinforzate, costruiti dalla Pirelli appositamente per Piaggio.
La gara vera e propria del Settembre 1951 prevede sia percorsi fuoristrada nelle valli bergamasche, sia il circuito di Monza con tanto di curva parabolica.I modelli della Sei Giorni si fanno ben presto apprezzare da un pubblico molto scettico. Il risultato finale è di grande successo: su 10 modelli schierati, 9 giungono al traguardo, conquistando altrettante medaglie d’oro, una sola non vine classificata per caduta. . Tale successo spinge la Piaggio a realizzare una serie limitata di Sei Giorni, che viene venduta a particolari condizioni: una di queste prevede addirittura che solo un tecnico di Pontedera possa aprire la cassa dal concessionario ed effettuare la messa a punto del mezzo.
E il primo modello 150. La piaggio introdusse questo modello per consentire agli utenti di percorrere le autostrade ed incrementare le prestazioni delle 125. Il faro e montato sul manubrio e la vespa ha di serie il contachilometri. Monta un carburatore Dell’orto TA 18 D. L’ accensione presenta una bobina Alta Tensione esterna. La sella presenta un telaio stampato del colore della vespa e il coprisella e le molle coniche rovesciate sono di colore verde scuro. Il faro anteriore ha un diametro di 105 mm. La prima serie e priva di batteria mentre sulle successive viene introdotta una batteria da 6V 4 Ah, posizionata nel cofano sinistro. Sulla terza serie viene introdotto un nuovo tipo di sella, vengono modificati i listelli delle pedane e il faro presenta una nuova linea con una evidente arcata sulla ghiera del faro anteriore cromata.
Questo modello nasce con delle importanti modifiche a livello estetico rispetto ai modelli precedenti. Viene allargato il piantone di sterzo per inserire i comandi per il nuovo manubrio che si presenta come un corpo unico in fusione con una linea più elegante e gradevole, i comandi sono racchiusi al suo interno e monta un faro da 115 mm e una ghiera cromata marchiata Siem. La sella e a sbalzo di colore blu scuro. La scritta anteriore sullo scudo è cromata. Il contachilometri è di serie, e scalato a 90 km/h ma ha la stessa forma e colori del modello GS del 1956.
La GS e una delle più amate, ricercate e importanti nella produzione Vespa, questo grazie alle sue caratteristiche tecniche ed estetiche. La linea e forte, i cofani sono molto bombati e le pedane rialzate, le ruote sono da “ 10 ”, il manubrio presso fuso in alluminio con il contachilometri incorporato scalato 120 km/h e faro da 115 mm, Si presenta con un nuovo motore 145,6 cc quadro ad elevate prestazioni. La vespa raggiunge la potenza di 8cv e raggiunge i 100 Km/h, prestazioni in linea con le motoleggere del’ epoca. L’ interruttore con chiave cilindrica a chiodo serve per l’ avviamento e per accendere i fari.La sella è di colore blu scuro. Viene inserito un nuovo serbatoio con capacita aumentata a 12 litri e con un apertura rapida con una molla a innesto. Carburatore Dell’ orto UB 23 S3. Impianto elettrico con batteria 6 v – 12 Ah che alimenta clacson e luci di posizione, ricaricata con raddrizzatore metallico. La frizione viene rinforzata e i dischi sono di diametro maggiore. Il numero di telaio e leggibile nel vano dello sportello carburatore.
Nella seconda serie il passaggio dei cavi e interno al manubrio e questo comporta che il manubrio si presenti con un nuovo disegno ed è di maggiori dimensioni. Sullo scudo viene inserito un bordo scudo in acciaio inox lucidato a specchio. Il collettore di scarico e fissato al cilindro con una ghiera in alluminio. Il serbatoio ha tappo con chiusura a galletto. La sella rimane di colore blu scuro ma e più confortevole. Il contachilometri ha il quadrante bianco. La chiave di accensione e piatta e ha tre posizioni. IL carburatore rimane lo stesso ma il getto del massimo aumenta da 100 a 103. Nella terza serie Viene inserita una nuova batteria detta “ a libro” molto piatta per essere inserita e fissata grazie a un supporto nella sacca porta attrezzi.
Nella quarta serie viene montato un nuovo fanalino che incorpora la luce di stop nella parte superiore con trasparente di colore giallo come richiesto dal nuovo codice della strada e viene inserito un nuovo gancio in alluminio per il fissaggio del cofano motore.
Vengono montati dei tamburi autoventilati che migliorano il raffreddamento, i cerchi hanno un nuovo disegno e sono fissati con cinque dadi da 8 mm e non più da 4 dadi. E presente un nuovo contachilometri dalla forma a ventaglio scalato a 120 km/h, il fregio sul parafango ha una forma più sottile. Sulle prime versione era presente una spia rossa sul manubrio che indicava l’ accensione delle luci e il fanale posteriore era di piccole dimensioni in alluminio come nella vs4, successivamente la spia sul manubrio sparisce e viene sostituita da un gruppo ottico che incorpora la luce di posizione all’ interno e il fanale posteriore diventa di maggiori dimensioni e il corpo è cromato con trasparenti di colore rosso. La sella presenta un nuovo bordino di colore grigio e la maniglia e fissata con due viti, Il parafango ha un nuovo bordo di rinforzo. Lo scudetto è in plastica anziché di metallo. Nelle ultime GS la punzonatura del numero di telaio non si trova più nel vano carburatore ma sotto la sacca porta attrezzi.