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La versione “Lusso” della Vespa 50 porta numerose modifiche ed arricchimenti alla versione 50N. Molte sono le finiture che vengono aggiunte a questo modello, come il bordoscudo in alluminio anticorodal, la cornice faro cromata, il contachilometri di serie, la cresta parafango, i listelli pedana in alluminio, la sella lunga di serie, le scritte “Vespa 50” anteriore e “Vespa 50 L” posteriore sono in alluminio in rilievo. Le manopole sono bianche, non nere, e le leve freno e frizione sono a punta come sulle serie precedenti. Le ruote restano da 9” piene e il clacson ha feritoie orizzontali. Il parafango ora ha le nervature dritte.L’ ammortizzatore anteriore e idraulico a doppio effetto. Il faretto posteriore resta quello della 50N, ovvero di plastica rossa con catadiottro incorniciato in alluminio. Il serbatoio rimane quello della N, ovvero con il dado di fissaggio del monosella, anche se su questa versione il monosella è presente come optional. Anche di questa 50 esistono due versioni, tutte con sportellino grande, la “50L” e la “Allungata”.
Questa Vespa rappresenta l’ultima 50 a faro, ed è stata prodotta contemporaneamente alla nuova Special e alla Elestart (che rappresentavano i modelli più sportivi e lussuosi del periodo). Pur essendo una versione economica, possiede alcune caratteristiche peculiari che la rendono vagamente simile alla Special. Il manubrio resta quello della 50L, ma non ha né cornice faro, né contachilometri. Le manopole diventano quelle “Special” ovvero quelle con le rigature orizzontali, le leve invece rimangono ancora a punta. Il telaio è quello della 50L Allungata, con simbolo Piaggio esagonale e scritta “Vespa” in stampatello sullo scudo. Una prima serie è stata prodotta senza scritte, la seconda invece aveva la scritta posteriore in stampatello “50 r”. Il parafango non porta il fregio come sulla 50L, al contrario i mozzi ruota sono di nuova fattura (cerchio scomponibile con tamburo alettato da 9”). Anche la sella è nuova, una monoposto che dietro termina seguendo la forma del posteriore del telaio, e viene comunemente chiamata “gobbino” e sarà usata pure su tutte le versioni Special e Elestart.
Il motore è siglato V5A2M ed e a 3 marce, la bobina A.T. è interna, la cuffia motore è in plastica e ha il logo vecchio.Il manubrio e di nuovo disegno a faro quadro, nuovo anche il comando luci e il fanale quadrato in plastica marca SIEM.Il fanale posteriore e di nuovo disegno ad alta visibilità.
L’ ammortizzatore anteriore maggiorato idraulico a doppio effetto come la 50 Lusso
Le ruote sono da 9” con cerchi ventilati a 4 bulloni:
La sella e di nuovo disegno a gobbino con serigrafia PIAGGIO e gancio porta borse.
La scritta anteriore è in carattere corsivo di alluminio lucido composta da due elementi Vespa 50 e la scritta posteriore è in carattere corsivo Special è fissata sulla scocca mediante clamp. la vespa ha bordo scudo in alluminio. Le strisce pedana sono in alluminio con profili in gomma.
Il nasello e il tettuccio del fanalino posteriore sono in plastica nera.
cosi come le manopole nere retinate con logo Piaggio esagonale. Le leve frizione e freno anteriore sono con pallino medio.
La seconda versione subisce delle modifiche. Le ruote sono da 10” con cerchi ventilati a 5 bulloni;
La scritta anteriore Vespa 50 è inclinata, in corsivo, in alluminio lucida
La scritta posteriore Special inclinata in corsivo in alluminio fino al 73 , poi la scritta posteriore 50 Special diventa dritta su targhetta quadrangolare ;
Il nasello e il tettuccio del fanalino posteriore sono in plastica grigia e non più nera;
Le leve frizione e freno anteriore rimangono con il pallino medio fino al ’74, poi saranno sostituite da quelle con il pallino grande.
Il nuovo motore e siglato V5A4M e il cambio e a 4 marce, questo ne migliora nettamente le prestazioni su strada. La bobina A.T. è profondamente modificata viene ora posizionata esternamente sul carter marcato FEMSA in bachelite rossa con filo AT alla candela di colore rosso. E nuovo anche il volano che viene alleggerito.
E nuova anche la cuffia del motore sempre in plastica vecchio logo ma con alette che fa da guida dal cavo AT della bobina alla candela, i primi esemplari avevano la vecchia cuffia con il supporto del cavo AT con un anello e il gommino;
E nuovo anche il disegno del coperchio copri volano, che ora segue un disegno delle feritoie più ampio detto circolare.
I numeri di serie del telaio sono su un unica fila, per i primi modelli di questa serie del 1975 su due file: sopra DGM sotto sigla telaio e numero dal 1976
Vengono modificate sia la scritta anteriore che quella posteriore 50 Special sono posizionate dritte.
E la seconda serie della versione 4 marce e vengono migliorate soprattutto alcune caratteristiche tecniche.
La bobina A.T. esterna e di colore nero con cavo AT gommato nero, nuovo anche il volano ora in lega leggera aumentato nel diametro e munito di filettatura per l’estrazione più efficace. La scatola BT ha un nuovo disegno allungata. Viene inserita una piastra ferma cavi marce e gas all’interno del manubrio in plastica;
E nuovo anche il pedale del freno posteriore che ha ora sezione quadrangolare e monta un gommino differente. E infine e nuova la configurazione dei tubi e dei tiranti comando gas e marce nel manubrio con staffa supporto guaine comandi interna del manubrio in Teflon che assicura un fissaggio più saldo delle guaine.
La 50 elestart fu la prima vespa con avviamento elettrico, fu prodotta tra il 1969 e il 1975 in due serie: la prima con cambio a 3 velocità e ruote da “9” (V5A3T/ V5B2T), la seconda con il cambio a 4 marce e ruote da “10” (V5B4T).
La Piaggio aveva deciso di introdurre sul mercato questo modello per rendere più agevole la messa in moto del ciclomotore da parte delle donne.
In realtà però questa vespa non fu ben accolta dal pubblico, in 7 anni di produzione ne furono prodotte circa: 7800 contro le 190 mila Special vendute negli stessi anni: la prime due serie della special, alle quali si aggiunsero le 560 mila,della terza serie,prodotte dal 1975 al 1983.
La elestart esteticamente era molto simile alla Special, le uniche differenze erano la mancanza della pedivella di avviamento, lo statore di avviamento elettrico e della Bosch, la chiave sullo sterzo e la presenza di un bottone rosso posto tra la chiave e il contachilometri che era di serie, il vano batterie ha all’ interno due batterie da 6V ed è apribile sul lato sinistro.
La vespa Primavera rappresenta un grandissimo successo, affascina tutti per la sua linea elegante e per le sue prestazioni, deriva dalla Vespa “Nuova” 125. La prima serie si distingue per le scritte in corsivo inclinate utilizzate fino al 73-74. Il fanale posteriore con corpo in zama, è verniciato in tinta carrozzeria. Il cavalletto non rinforzato e da 16 mm. Il copri volano ha una linea con fessure a “V”. La cuffia del motore è in plastica con il logo rettangolare. Il manubrio si presenta con con una gobba pronunciata. Le leve del freno e frizione sono di tipo a punta, senza pallino almeno fino al 70. Le manopole sono di colore grigio chiaro con stemma esagonale. IL serbatoio ha la predisposizione per sellino triangolare. La levetta del rubinetto serbatoio ha il pomello in metallo.
La sede del nottolino serratura bloccasterzo è di forma ovale. Il carburatore e un Dell’ Orto SHB 19/19.
Il contachilometri e con fondo bianco e bordino cromato, scalato a 120 Km/h
La marmitta è a padellino.La sella è Blu con bordino grigio e cinghia blu in plastica millerighe e la scritta posteriore PIAGGIO con riquadro o anche con targhetta Aquila per le più vecchie.
Venne incrementato l’ interasse per migliorare la stabilità, nella pancia sinistra viene ricavato un piccolo bauletto portattrezzi con serratura apribile con la chiave del bloccasterzo.
La seconda serie subisce degli aggiornamenti estetici minimi e continua il grande successo di questo modello. Le scritte non sono più in diagonale ma orizzontali su riquadro scuro. Il fanale posteriore mantiene il corpo in zama, verniciato in tinta fino al 76. IL cavalletto viene rinforzato e diventa da 20mm. La cuffia motore è in plastica ma con il nuovo logo esagonale.
Il manubrio ha ancora la caratteristica gobba, ma non e pronunciata come nella prima serie. Le leve del freno e frizione sono a pallino piccolo dal 74.
Le manopole sono nere e di forma identica a quelle precedenti
La sede del nottolino serratura bloccasterzo rimane di forma ovale fino al 79.
Il contachilometri e con fondo bianco e bordino cromato e il corpo rimane in metallo fino all’ 80 ed è scalato a 120 Km/h. La marmitta e ancora a padellino.
L’ ultima serie della Primavera non subisce molti interventi estetici, è caratterizzata dal fanale posteriore di grandi dimensioni in plastica come quello del ET3.
Il manubrio e normale. Le leve del freno e frizione hanno il pallino grosso tipo ET3 dal 77-78.
Le manopole sono nere, tipo. La levetta del rubinetto serbatoio ha il pomello in plastica. La sede del nottolino serratura bloccasterzo è di forma cilindrica.
Il contachilometri inizialmente e grigio con bordino cromato e corpo in alluminio, poi grigio, senza bordino e con corpo in plastica entrambi scalato a 120 Km/h
La marmitta rimane anche in questa versione a padellino.
La ET3 è una versione sportiva della Primavera, ET3 sta per “ Elettronica Travasi 3”,
questa vespa grazie alla nuova marmitta a espansione e al motore più potente offre prestazioni più elevate e si presenta più sportiva anche nell’ aspetto. Viene arricchita di serie di decalcomanie su parafango, fiancate e sportellino motore, per ogni versione cromatica, con la scritta “ELETTRONICA” sulla fiancata sinistra.
I loghi Piaggio sono esagonali. Le scritte sono orizzontali sia quella anteriore “Vespa” che quella posteriore “125 Primavera” sovrastato dalla nuova targhetta “ET3″.
Le leve sono con il pallino grande, anche se le prime montavano le leve con pallino piccolo come il Primavera. Il cavalletto è rinforzato da 20mm. Il fanale posteriore è in plastica di grandi dimensioni. L’ accensione è elettronica grazie a una centralina inserita nel vano sinistro portaoggetti protetta dal calore del motore da una intercapedine di tessuto termoassorbente di colore blu .Il carburatore e un Dell’ Orto SHB 19/19 ma il getto del massimo passa da 74 a 76.La sella e di nuova concezione e ha una linea dedicata, con chiusura a levetta.
Il manubrio è senza gobba, e presenta una serratura dedicata con la funzione di spegnimento. La sede del nottolino serratura bloccasterzo di forma ovale fino al 78 successivamente assume una forma cilindrica.Il fodero dell’ ammortizzatore e del coperchio del mozzo anteriore sono di colore nero opaco.
Anche il copri volano con fessure larghe è verniciato di colore nero opaco. La levetta serbatoio ha il pomello in plastica, L’ accensione è elettronica
Il motore è a 3 travasi
La crociera è diversa dalla primavera
La marmitta è dedicata di tipo a “siluro”.
Il contachilometri è grigio con bordino cromato e corpo in alluminio, poi grigio, senza bordino e con corpo in plastica. Il devioluci e senza il pulsante di spegnimento.
Si affianca alla sorella GT, presenta la stessa carrozzeria dei modelli di cilindrata superiore di quegli anni, Vespa Sprint Veloce 150 e Vespa Rally 200 ma e guidabile a 16 anni grazie al motore d cilindrata 125. Le caratteristiche tecniche, meccaniche restano pressoché invariate rispetto alla versione GT da cui deriva, cambia il manubrio che presenta un faro tondo di grosse dimensioni da 130 mm e al centro sopra il contachilometri presenta il nuovo logo Piaggio blu esagonale, il faro posteriore e in plastica rossa con una copertura superiore dello stesso colore della carrozzeria.
La T.S. “Turismo Speciale” è l’ erede della vespa GTR, si distingue per la linea estetica più moderna. E la prima 125 a presentare il bauletto dietro lo scudo, la ruota di scorta viene alloggiata nella pancia sinistra, la sella viene modificata, le pance e il parafango sono senza fregi laterali, la scritta Vespa sullo scudo anteriore e di nuovo design. Il motore introduce li terzo travaso e utilizza la marmitta e il filtro dell’aria della Sprint Veloce 150, queste novità comportano un incremento della potenza e migliori prestazioni soprattutto in accelerazione.
E l’ erede della Vespa Sprint ma presenta un nuovo manubrio con un nuovo faro tondo di grande dimensioni, da 130 mm, c’ e anche una spia di colore verde in plastica e il nuovo logo esagonale blu Piaggio. Il contachilometri è a fondo bianco, scalato a 120 km/h e le manopole sono di colore grigio chiaro. Successivamente le manopole, il contachilometri e le guarnizioni delle pance diventano di colore nero. Inoltre le pance e il parafango sono senza fregi laterali, il faro posteriore e in plastica rossa con una copertura superiore dello stesso colore della carrozzeria. Il motore introduce li terzo travaso che migliora il riempimento del cilindro, IL carburatore è un Dell’Orto SI 20/20. Anche la marmitta e il filtro dell’aria sono di maggiori dimensioni.
E la vespa di maggior cilindrata prodotta fino a questo momento dalla Piaggio. Deriva dalla Rally 180 e non si discosta molto da questo modello come colorazioni e caratteristiche. Presenta delle strisce adesive bianche sulle pance laterali e sul parafango, su quella posteriore sinistra e indicata la scritta “Eletronic”. Nella prima serie lo spegnimento avviene tramite un pulsante che fa massa sul telaio posto sotto la sella, successivamente il comando verrà trasferito mediante chiave sul manubrio. il faro posteriore e in plastica rossa con una copertura superiore di colore nero opaco per tutte le colorazioni. La Rally 200 poteva essere richiesta anche con miscelatore. Il motore e quello della vespa 180 Rally ma venne maggiorato allargando i carter e alloggiando un nuovo cilindro. La marmitta e di nuovo design e i rapporti del cambio vengono rinnovati per adattarsi alla nuova potenza. La Rally 200 e dotata di accensione elettronica Femsa.